Testi scelti tra gli scritti e insegnamenti di Padre Theodossios Maria della Croce
Appello
Da lungo tempo già, molti uomini - e tra i migliori - hanno segnalato, secondo vari punti di vista, questa specie di vicolo cieco universale nel quale l'umanità viene spinta e trascinata sempre più. Questo vicolo cieco si estende a tutti i campi: alla vita ordinaria di ogni giorno, al pensiero filosofico, alle relazioni fra gli esseri, alle nostalgie ed ai desideri più profondi delle persone, come pure all'azione pubblica per risolvere questioni materiali e di organizzazione sociale; al modo di pensare nel produrre opere d'arte, al modo di pensare e di procedere nelle ricerche scientifiche e nelle applicazioni tecniche; questo vicolo cieco concerne il modo di ricercare la propria gioia, i propri piaceri; e riguarda il modo in cui l'uomo considera per se stesso e per gli altri la profonda realtà della morte.
Dal seno della Cristianità, la parola dei Santi ha spesso annunziato con dolore e con pace, questa evoluzione implacabile delle cose del mondo e le grandi prove della Chiesa di Cristo.
Vi sono due orientamenti nello sviluppo della città e degli uomini; due punti che concentrano gli slanci, i movimenti, tutte le manifestazioni di vita interiore od esteriore, tutti i motivi d'azione e i riferimenti, tutti i combattimenti e tutte le lassitudini, tutto il pensiero, la volontà e l'attività dell'uomo: da una parte, la ricerca sconfinata di soluzioni alle questioni materiali, personali e sociali; d'altra parte, la speranza soprannaturale, il riferimento più o meno cosciente, a proposito di ogni cosa, alla realtà al di là dei fenomeni del tempo terrestre, al di là del mondo siderale visibile o invisibile; da una parte, la speranza nella Storia, dall'altra, la speranza nell' Eternità.
Fra questi due poli si muovono i popoli della terra e sono trascinati in una direzione o nell'altra. Ma questi due poli segnano la divergenza più fondamentale nella storia degli uomini.
Ora, di tutto quanto l'uomo può vedere nel passato e in sé stesso, nessuna virtù, nessuna buona volontà, nessuna esperienza, nessuna sistematica del pensiero e nessun dominio sul mondo fisico e psicologico, possono sostituire il veridico riferimento soprannaturale; nessuna speranza può sostituire la speranza nella realtà celeste, nessuna scienza accertata può sostituire lo slancio di libertà spirituale al di là del tempo.
La Chiesa è stata fondata da Cristo in vista di questa realtà soprannaturale ed eterna. Talvolta questa divergenza l'ha colpita dall'esterno, talvolta potè passare nell'interno, e questi furono tempi di tribolazioni dottrinali e morali. Talora la divergenza ha potuto penetrare più profondamente nel suo Corpo santo, e la sofferenza dei Santi è stata più grande.
La Chiesa di Cristo ha però sempre conservato e conserverà sino alla fine, nonostante tutte le tribolazioni e tutte le debolezze, l'integrità della sua essenza, del suo messaggio e del suo riferimento. Poichè il suo riferimento è Cristo stesso venuto dall'eternità e rientrato nell'eternità, nell'attesa della consumazione dei tempi. E così Egli ha aperto all'uomo la porta unica di questa realtà che è chiamata il Regno.
Perciò abbiamo già scritto altrove: la Chiesa è sempre nella prova. Questa assemblea di coloro che hanno sentito ed hanno accettato la chiamata di Dio, in continuo cammino verso la santificazione per mezzo della grazia, per mezzo della partecipazione alla Croce del Signore, per mezzo dei Misteri della Chiesa, questa assemblea, la dolcissima Chiesa che libera da Babele, che ha ristabilito il linguaggio unico della Croce, questa nuova generazione nella Creazione, questa discendenza della Vergine, la grande Chiesa di Gesù Cristo, ha subito dallo inizio l'attacco della persecuzione diretta e dell'eresia.
Ad ogni costo, lo spirito delle tenebre vuole dividere e vuole nascondere la visione interiore dell'eternità. Tutto viene utilizzato per la divisione e per stimolare l'orgoglio e l'amor proprio: la razza, la storia nazionale, la differenza di cielo e di clima, le colpe degli antenati, perfino i santi, tutto viene invocato per impedire la liberazione dell'uomo dalla logica esterna, il suo crescere nell'umiltà insegnata dal dolcissimo Signore e attuata nell'insieme della Chiesa dalla stirpe interminabile dei Santi.
Tutti i fenomeni, tutte le evoluzioni politiche, sociali ed internazionali e tutta la vita spirituale sulla terra dipendono e dipenderanno sempre dalla resistenza positiva e sostanziale, nella grande assemblea dei cristiani, alla divisione, alla falsificazione della verità evangelica a nome della verità della Storia.
Cosi, il primo punto del nostro Appello a ciascuno di noi e a tutti gli uomini, è di sforzarsi, in mezzo al fascino che esercitano i miraggi tecnici, le agitazioni sociali e universali e i travisamenti ad oltranza dell'ordine sacro e persino dell'ordine naturale in tutti i campi, è di sforzarsi di conservare e di sviluppare il riferimento soprannaturale, la speranza nel Regno, e di vivere in un desiderio e in uno spirito di unione profonda nel Cuore di Cristo.
E' necessario che ogni cristiano capisca che una delle cose più difficili per la Chiesa di Cristo è sempre stata di definire la sua posizione dottrinale di partecipazione nelle affari della città terrestre, di fronte alle situazioni ed avvenimenti diversi dei secoli. Spesso si crede che ciò è dovuto ad una carenza o ad una assenza di chiara visione e di luce.
La carenza e l'assenza di chiara visione appartengono all'ordine della generale debolezza umana. E la Chiesa, in quanto società umana, conosce questa debolezza.
Tuttavia, la Chiesa ha un'altra difficoltà assai più fondamentale. Ed è che il Vangelo ha portato il messaggio consolante di non aspettarsi sulla terra una soluzione perfetta e definitiva dei nostri problemi di vita e di felicità. Il Vangelo stabilisce la relatività della storia e l'immutabilità della vita e dell'ordine del mondo eterno.
E come il Cristo, che è venuto sulla terra, ha mangiato e ha bevuto e ha sofferto per liberare l'uomo dall'incostanza del mondo dei fenomeni, cosi la Chiesa segue ed ascolta con carità tutte le debolezze, i desideri e le incostanze dell'uomo, affinché egli impari ed ammetta in pace la legge della Salvezza che è il sacrificio.
E questo messaggio del Vangelo, questa relatività del mondo terrestre, il consenso del Verbo ad incarnarsi per trarre l'uomo dal mondo di corruzione e per farlo entrare nell'eternità di vita e di pace, è costantemente presente nel giudizio del Supremo Magistero della Chiesa. Mentre l'uomo spirituale desidera il Regno fin da questa terra, la Chiesa, con una pazienza infinita prosegue il dialogo millenario con l'uomo del mondo, perché tutti siano salvi.
E nel suo amore, come essa ha condannato le eresie che alteravano la divinità del Cristo, ha condannato anche persone austere e pie, perchè esprimevano delle tendenze impazienti le quali ostacolavano l'opera della Chiesa in mezzo al mondo.
E questa verità della Chiesa, le impone una croce delle più pesanti: aver dei figli in tutti i paesi e tutte le regioni, con molti desideri e speranze terreni; e questi desideri e queste speranze, di nazione, di razza, di classe, di stato, di famiglia, sono contraddittori. Così in ogni secolo, si tessono delle situazioni complesse che sono una corona di spine per l'Autorità Suprema della Chiesa alla quale questi suoi figli chiedono costantemente, come i due Israeliti al Signore, di spartire fra loro i loro campi.
Soltanto la vera carità e la comprensione di ogni battezzato e di ogni pastore, e la loro più perfetta conversione nel senso interno del messaggio evangelico, verso la giustizia soprannaturale del sacrificio e la dolce perfetta ubbidienza, danno alla Chiesa di Cristo le possibilità di azione reale per il bene delle anime e per tutto il bene possibile della città terrestre.
Il Principe del Mondo che agita le nazioni e i popoli, ha un gran desiderio di veder scaturire in mezzo alla Cristianità, correnti di protesta e di divisione che la trascinano nel combattimento del mondo secondo i concetti del mondo.
Il secondo punto del nostro Appello, dunque, è che ciascuno deve sforzarsi di risolvere, ogni volta, per quanto Iddio lo permette, tutte le questioni materiali e sociali secondo la carità e le leggi immutabili del sacrificio. E al tempo stesso, bisogna che per tutti i casi e in tutti i tempi, i nostri criteri siano fondati sulla verità evangelica che la venuta del Cristo, il suo insegnamento, la sua Passione, la sua Risurrezione, e la costituzione della sua Chiesa significano la fine del miraggio delle soluzioni terrene perfette. Bisogna compenetrarsi di questi principi. Questa grande e consolante verità non deve essere tolta dalla vita dei cristiani e sostituita dalla illusione di perfezionamenti infiniti della città temporale. Questa illusione contiene in fondo un elemento di morte spirituale; mentre la verità del messaggio evangelico insegnato da San Paolo che non abbiamo quaggiù una città permanente, dà alla vita della terra l'ineguagliabile sapore delle primizie dell'eternità.
Ora questi due sforzi, ossia lo sforzo di mantenere il punto di riferimento soprannaturale a proposito di tutte le cose e lo sforzo di risolvere di volta in volta tutte le questioni pratiche e materiali con fiducia nella giustizia soprannaturale e nello spirito della Croce, quindi secondo la carità e le leggi immutabili del sacrificio, questi due capisaldi del nostro Appello costituiscono la base di un comportamento generale di fronte alla moltitudine delle correnti che oggi sconvolgono la vita delle nazioni, le comunità religiose di qualsiasi genere e tutta la Cristianità.
È con grande umiltà che si devono pensare e dire tali cose perchè la giustizia eterna appartiene a Dio, e la forza delle correnti che trascinano la città terrestre è immensa, e fissa l'attenzione e i cuori sull'aspetto esteriore e storico degli avvenimenti. Ma bisogna pensarci e bisogna parlarne. Bisogna comunicarsi, da un punto all'altro della terra e fin quanto Dio ce lo permetterà, dei messaggi chiari che Dio fa passare nel cuore dello uomo, dei messaggi di santa resistenza alla valanga ideologica che minaccia di rovina tutti i nostri punti di riferimento e la nostra speranza soprannaturale.
Il nostro Appello è dunque questa comunicazione estesa in ogni direzione della profonda e gioiosa certezza dei nostri cuori: che Cristo ha fondato sulla terra la sua Chiesa con i suoi sacramenti, non al fine di perpetuare la città terrestre della nostra Storia, ma per un fine soprannaturale, per la città del Cielo Eterno, che Egli stesso ha chiamato il Regno.
Da lontano o da vicino, con rapporti per iscritto od orali, o senza rapporti particolari, colui che accoglie con dolcezza e con benevolenza questo Appello nel suo cuore, cammina nella stessa direzione; e con la protezione della Santissima Vergine e dei Santi, sarà unito a milioni di anime, nelle stesse prove e nella stessa speranza.
Perchè con questo nostro Appello, non chiediamo altro, in mezzo a tanti vocabolari nuovi e ai miraggi sociali, tecnici ed intellettuali che induriscano i cuori e tolgono ogni nobiltà ed ogni nostalgia pura alla gioventù, non chiediamo che di propagare la santa perseveranza insieme al desiderio di fedeltà e di unione fino alla fine, nel Cuore Sacratissimo di Cristo.
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