Testi scelti tra gli scritti e insegnamenti di Padre Theodossios Maria della Croce
Punti di riferimento
I. La ricerca di punti di riferimento stabili e visibili da lontano ed in ogni tempo, è tanto più necessaria e urgente quanto più la Notte è profonda ed il cammino verso la Verità cosparso di ostacoli, che spessissimo sorgono dall’abisso.
L’uomo non ha mai potuto da solo trovare né inventare tali punti di riferimento che garantiscano il cammino verso la Verità. La Chiesa di Cristo nelle sue profondità comporta dei riferimenti intrinsechi che scaturiscono continuamente dalla sua propria ed inimitabile identità di dottrina e di vita eterne.
Discernere i reali riferimenti intrinsechi che garantiscono il cammino significa discernere, davanti all’immagine così ingarbugliata del mondo e delle cose della Chiesa nel mondo, l’essenza reale, l’identità reale e la missione reale della Chiesa di Cristo.
II. Questi riferimenti scaturiti dall’identità reale della Chiesa costituiscono, nel fondo dell’Intendimento e del Cuore, dei criteri. Sono i criteri di alta oggettività con cui si può percepire la realtà più intima ed anche segreta del Poema sacro della Creazione ed al tempo stesso la natura e l’enormità del Male e della sofferenza nel mondo e nella storia, ed il Mistero d’amore e di sofferenza del Redentore.
E allora in mezzo a questo fiume di fatti, d’idee, di dottrine e di sangue della storia, sorgono delle norme di conoscenza e di vita, poste dal Redentore come dei costitutivi della sua Chiesa.
Talvolta la ricerca di questi criteri di alta e santa oggettività è considerata vana. Perché l’immagine del mondo e sovente quella della Chiesa sono tali che ogni riferimento a criteri eterni è considerato chimerico. Ma la realtà di questi criteri non dipende dall’intelligenza dell’uomo; e perfino la possibilità di riconoscerli non dipende dalla semplice volontà dell’uomo.
III. Fin dal Principio, la dottrina e il messaggio di Cristo sono stati contestati o falsificati, e ciò non solo da nemici dichiarati della Chiesa, ma dal suo stesso interno e nel suo nome. Ma la Chiesa ha sempre conservato, portato e porterà il Messaggio di Cristo fino alla fine dei tempi.
Questo è stato ed è possibile perché queste norme di conoscenza e di vita, questi criteri oggettivi e santi sono scaturiti dall’Essere del Signore ed insieme radicati da Lui nel Cuore della Chiesa.
Se non fosse così, non ci sarebbe alcuna possibilità di sfuggire realmente dal relativo della storia e dal miraggio dei propri edifici intellettuali.
IV. È successo che in periodi di recrudescenza dello spirito critico e d’indipendenza il Messaggio di Cristo è divenuto indiscernibile e talvolta profondamente alterato in mezzo al vasto mare agitato di un interminabile discorso filosofico e teologico. È un discorso di analisi senza fine multiforme e polivalente. Ma nelle profondità della Chiesa sofferente e sempre combattuta dall’interno come dall’esterno, i punti di riferimento, le norme di conoscenza e di vita, i criteri eterni di santa oggettività guidavano il cammino, trasmettevano la dottrina iniziale di Cristo, e riscaldavano il cuore e l’intelligenza degli uomini di vera buona volontà di quel calore e di quella delicatezza soprannaturali inimitabili del vero Amore.
In questo secolo, una recrudescenza del discorso critico di analisi senza fine e di polivalenza senza limite ha invaso la Chiesa con forza e perseveranza, in modo da rendere ancora una volta la Dottrina ed il Messaggio di Cristo indiscernibili ed anche gravemente falsificati.
V. Un segno che testimonia in modo incontestabile la realtà di questa recrudescenza è l’insieme dei testi del Concilio Vaticano II e quel molteplice discorso teologico sfrenato che si è impossessato del fatto e dei testi del Concilio e mediante ciò della coscienza di grandissima parte dei battezzati.
I testi del Concilio testimoniano di un grande combattimento tra la luce e le tenebre, della santità del Cuore della Chiesa e della protezione dello Spirito Santo. Questi testi sono come il Corpo di Cristo, pieno di piaghe, di santità e di vittoria eterna.
Questo discorso sfrenato, sia che si ricolleghi al passato e attacchi il Concilio, sia che predichi un rinnovamento perpetuo e si riferisca a torto al Concilio, ha ferito e ferisce ancor di più il Corpo di Cristo.
Il fatto, i testi e lo svolgimento visibile e segreto del Concilio sono un’immagine di tutto il mistero del Corpo mistico di Cristo: il perpetuo combattimento delle tenebre per invadere la Chiesa, ed il Cuore della Chiesa che resiste e conserva la luce, ch’essa trasmette in seno alla notte del mondo agli uomini, agli uomini di buona volontà.
Il Concilio nel suo insieme è l’immagine viva del Redentore crocifisso per volere dei sommi sacerdoti e delle sette accecate; l’immagine del Cristo Gesù vincitore della morte e che ha lasciato nel Cuore e nel Sangue della Chiesa il deposito di vita eterna, la sua identità, la sua Dottrina ed il suo Messaggio di speranza nella vita eterna.
VI. È da questo deposito vivente che si elevano sia nelle profondità sia nelle altezze ma sempre dal Cuore della Chiesa le norme di conoscenza e di vita stabilite dal Signore, in cui sono radicati i criteri eterni che costituiscono attraverso i secoli la Regola d’oro della dottrina della Chiesa.
(dal libro "La Regola d'oro della Dottrina della Chiesa")
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